Biagio Giunta, presidente dell’Astra Valdina, si ritiene soddisfatto dell’andamento della squadra di A2 femminile.

-L’obiettivo di questa stagione, dopo la splendida cavalcata in serie B, era quello di raggiungere la salvezza?

“Noi credevamo fortemente nelle nostre atlete. Del resto, Sofia Sfameni, Claudia Minutoli ed Elena Rozanova sono le stesse atlete che due stagioni addietro hanno disputato la serie A2, retrocedendo solo per differenza set. Nello scorso campionato le ragazze si sono comportate benissimo, da imbattute, hanno riconquistato a pieni voti la serie A2 e la fiducia loro accordata ci sta ripagando. Per ora siamo terzi in classifica e, quindi, in perfetta zona salvezza”.

-Domenica ultimo concentramento a Spadafora: le avversarie saranno il TT. Torino e la capolista Quattro Mori Cagliari. L’apporto del pubblico potrebbe essere determinante…

“Bisogna vincere con il Torino, certamente alla nostra portata, cosa che ci consentirebbe di conseguire matematicamente la salvezza, indipendentemente dai risultati che otterrà l’Alfiere di Romagna. Cercheremo di coinvolgere quanti più spettatori possibile, in maniera tale da essere supportati dal loro calore: sarebbe l’arma in più”.

-Il fatto che siete la squadra satellite in Sicilia, a livello femminile, è da traino per le altre società?

“Siamo onorati che a livello femminile siamo presenti in una categoria di rilievo. Il vero traino per le società, però, dovrebbe essere quello di dare impulso al settore giovanile, maschile e femminile. Si possono contare sulla punta delle dita le società che in Sicilia curano il vivaio: cosa che invece dovrebbe costituire per tutti una priorità. Fare leva sui ragazzi è fondamentale per ottenere risultati; a livello giovanile, nel passato neanche tanto lontano, siamo riusciti ad ottenere vari riconoscimenti con Barbara Ruvolo e titoli, in doppio, nei campionati italiani giovanili, con Emma Gervasi e Sofia Sfameni. La stessa Claudia Minutoli, anni addietro tesserata con altra società, si è fatta onore con diversi titoli nazionali ottenuti in campo giovanile. Ciò dimostra che seguire i ragazzi, nel tempo, ripaga i sacrifici e regala tante soddisfazioni”.

(Mario Lo Presti)

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