È vero che i campioni d’Italia dell’Apuania Carrara, a Messina, nella gara d’andata della semifinale dei play off scudetto, avevano subito l’alt per 4-2 per merito di un concentratissimo Top Spin, ma qualche preoccupazione per la partita di ritorno si nutriva. Tutto questo sia per la caratura degli avversari, sia per il fatto che il Carrara giocava davanti al proprio pubblico e, come sappiamo, il fattore campo è un dato di grandissima importanza. Ma ogni timore è stato allontanato dal Top Spin, che ha dato una grande prova di forza, superando l’Apuania Carrara per 4-0. A ridurre le ansie della vigilia e a fare crollare negli avversari tante certezze, ci ha pensato Marco Daldosso Rech che, come nella gara di andata, ha esordito alla grande contro il bielorusso Aliaksandr Khanin, regolato in quattro set. Il primo punto ha dato ancora più carica al Top Spin, che ha conquistato il secondo successo con il talentuoso Jordy Piccolin, sempre in quattro set, su Romualdo Manna. A questo punto è stato tutto più facile: nel Top Spin la convinzione è cresciuta a vista d’occhio e il solito grintosissimo Antonino Amato, in tre parziali, (come all’andata) ha fatto fuori lo sloveno Jan Zibrat, regalando matematicamente la finale scudetto alla propria squadra. Sulle ali dell’entusiasmo, il poker nel punteggio, ormai ininfluente ai fini della qualificazione per la finale, è stato ottenuto da un pimpante Piccolin, bravo a superare in quattro set Khanin.

Anche se, come è sua abitudine, vuole stare con i piedi per terra, dal volto del presidente del Top Spin Giorgio Quartuccio trapela tutta la sua soddisfazione.

-Il fatto di aver creduto e puntato su atleti italiani di assoluto valore sta dando i suoi frutti…

“Abbiamo centrato gli acquisti: su questo non ci sono dubbi; il tutto è stato concordato con il tecnico Wang Hong Liang che, come al solito, è stato preziosissimo al riguardo. Basti pensare, ad esempio, che eravamo sulle tracce di Jordy da due anni; per Marco, invece, è stata un’opportunità di mercato, visto che il Castel Goffredo…”

-Prima il successo in Coppa Italia, ora la finale scudetto. Per una società partita con l’obiettivo di raggiungere i play off non c’è da lamentarsi…

“Conquistare la Coppa Italia è stata una soddisfazione immensa: qualcosa di favoloso. Ora l’avventura continua: ci contiamo fermamente”.

-La forza della squadra è anche nella compattezza del gruppo, cosa del resto già evidenziata in altre partite. Nella gara di andata della semifinale scudetto, Piccolin era stato un po’ in ombra. Nella gara di ritorno si è visto di che pasta è fatto…

“Anche nella semifinale di Coppa Italia Jordy era stato opaco, ma crediamo in lui e, giustamente, Wang l’ha schierato e Piccolin ha risposto alla grande. Per quanto riguarda la compattezza della squadra, posso dire che tutto il team, compreso Seretti, già dal primo punto della partita, ha fatto un tifo infernale, quasi si trattasse già di un punto decisivo. Il lavoro di affinamento tecnico svolto per tre giorni a Castel Goffredo, sotto la guida di Liang, è stato importantissimo, sia per preparare al meglio la partita, sia per cementare ancor più l’affiatamento dei singoli componenti del team, il che costituisce il vero punto di forza.”

-Avversario in finale scudetto sarà l’A4 Verzuolo Tonoli-Scotta. Il pronostico è dalla vostra parte?

“Il Verzuolo ha dimostrato, nel corso della regular season ed anche nel prosieguo, di essere composto da atleti di valore. Daniele Pinto è cresciuto tantissimo; fa parte del loro organico Yaroslav Zhmudenko, che è uno straniero di buon livello: quindi, i nostri avversari non sono certo da sottovalutare.

-La chance di realizzare il sogno chiamato scudetto, però, è a portata di mano…

“I ragazzi sono carichi e sono convinto che ce la giocheremo a viso aperto, cercando di non farci scappare l’occasione che è assai ghiotta. È l’ultimo passo: non è facile, ma ci crediamo”.

(Mario Lo Presti)

Lesultanza di Rech Daldosso Amato Seretti e Piccolin