A Verzuolo, buon pari per il Top Spin Messina nella gara di andata della finale scudetto
- Pubblicato: 27 Maggio 2019
La partita di andata della finale scudetto fra l’A4 Verzuolo ed il Top Spin Messina, disputata davanti ad una splendida cornice di pubblico, dopo una vera maratona di 4 ore e 30 minuti, si è conclusa in perfetta parità: 3-3. Dopo l’iniziale punto colto dall’esperto Yaroslav Zhmudenko su Jordy Piccolin, per 3-0, è stato Marco Rech a raggiungere il pari, grazie al successo, per 3-1, su Alessandro Baciocchi. Il Top Spin è passato addirittura in vantaggio con Antonino Amato, impostosi sul compagno di nazionale Daniele Pinto, che aveva iniziato l’incontro con grande sicurezza, passando a condurre per due set a zero. L’atleta della squadra messinese, pian piano, ha risalito la corrente e, dimostrando nervi assai saldi, ha avuto la meglio per 3-2. È stato l’ucraino Zhmudenko a rimettere le cose a posto per il Verzuolo: dopo una partenza in salita, ha inanellato una serie di colpi vincenti, che l’hanno portato a chiudere il conto sul più giovane avversario, superato in cinque set. Ancora una volta, è il Top Spin a passare in vantaggio con Piccolin che, per 3-1, si aggiudica l’incontro con Pinto. La vittoria per il Top Spin è solo un’illusione, perché Baciocchi, al termine di una partita che ha messo a dura prova le coronarie, si impone per 3-2 su Amato, raggiungendo il definitivo pari per il Verzuolo.
Appare stremato dalla tensione, quasi fosse più stanco degli stessi atleti scesi in campo, il presidente del Top Spin Giorgio Quartuccio.
-Prima della gara avresti sottoscritto per un pareggio, o c’è un po’ di rammarico per un possibile successo a portata di mano?
“Raggiungere il pari era l’obiettivo minimo. Per come si erano messe le cose, non posso negare che speravo in un successo, a cui ci siamo avvicinati e che ci è sfuggito per poco”.
-Nessuno fra gli atleti ha fatto l’en plein, ma tutti hanno portato acqua al proprio mulino…
“Abbiamo dimostrato la solita compattezza, che è una caratteristica che tante volte ci ha permesso di ottenere risultati importanti. Verzuolo è un campo difficile: non era facile passare e lo stesso Milano ha subito una pesante sconfitta per 4-1: quindi, accontentiamoci di un buon pareggio”.
-Ieri impersonavi tre vesti: quella di telecronista alla Bruno Pizzul, di Presidente e di tifoso (fra un punto e l’altro spronavi i tuoi giocatori). Quale preferisci?
“Non è facile rispondere; penso di racchiudere tutte e tre le figure e di aggiungerne un’altra: quella di essere papà per tutti i ragazzi. Certamente, avrei preferito non fare la telecronaca, per la troppa tensione accumulata; ma se proprio fossi obbligato a scegliere, preferirei fare il tifoso, perché penso di essere il primo e più appassionato sostenitore della mia squadra”.
-Il pubblico è stato caloroso: ha supportato con un tifo incessante i propri beniamini; a Messina si dovrà quanto meno emulare lo stesso clima entusiastico: potrebbe essere l’arma vincente…
“Non ho nessun dubbio al riguardo. Senza nulla togliere al tifo ben organizzato del pubblico di Verzuolo, sono sicuro che a Messina non saremo da meno. Ci sono pervenuti una miriade di messaggi augurali da parte di tifosi, e non solo da appassionati, che hanno preannunciato la loro presenza nella gara di ritorno per verificare dal vivo l’emozione che si prova ad assistere ad una gara così importante”.
-Per venerdì ci sono buone sensazioni per chiudere il discorso scudetto con un successo?
“Non sarà una partita dall’esito scontato. Anche per il Verzuolo è l’occasione della vita e lotteranno alla baionetta per cercare l’impresa. Hanno un buon organico e dispongono di un atleta di valore ed assai esperto, quale Zhmudenko, ma ci troveranno pronti e carichi, per affrontare nel migliore dei modi la gara. Sarà fondamentate mantenere la calma e la giusta concentrazione: è quello che Liang si è sforzato di inculcare nella squadra. A Verzuolo i ragazzi hanno evidenziato una grande maturità, che mi fa ben sperare in un grande risultato”.
(Mario Lo Presti)