La maggiore realtà siciliana del tennistavolo femminile è l’Astra Valdina, che si appresta a disputare, per il secondo anno consecutivo, il prestigioso campionato di A2. Biagio Giunta, l’appassionato presidente della società, che ha da sempre creduto nella valorizzazione del settore femminile, spera che la sua squadra confermi i risultati della passata stagione.

-L’organico è stato confermato?

Elena Rozanova, Claudia Minutoli e Sofia Sfameni - precisa Giunta - si sono dimostrate all’altezza della situazione. Come non continuare a puntare su atlete di sicuro affidamento? Stiamo, però, cercando di ingaggiare una “terza categoria” di buon livello, in maniera da disputare più tranquillamente il campionato. Sul nominativo dell’atleta non mi voglio sbilanciare: fin quando non si ufficializzerà il passaggio, non mi sembra opportuno”.

-Come obiettivo la salvezza?

“Mantenere la categoria è quello che ci prefiggiamo. Sarebbe importante riuscire a confermare il terzo posto dello scorso campionato: si eviterebbe il pericolo di ricorrere ai playout, che sono un terno al lotto e costituiscono un rischio da evitare assolutamente”.

-Le squadre in lotta per la promozione?

“Il Norbello (è presente anche in A1), vanta tradizionalmente un team con grosse potenzialità; il Frassati mi dicono che si sia rinforzata ingaggiando una straniera e, quindi, sarà estremamente competitiva. Non conosco gli organici delle neopromosse Pisa e Muravera, per cui non posso dire granché. Posso però fare una promessa ai nostri sostenitori: le premesse ci sono tutte per ottenere la salvezza, senza grossi patemi d’animo”.

-Come mai il tennistavolo femminile con decolla come quello maschile?

“Forse l’unico motivo è dettato dal fatto che i ragazzi sono più combattivi. Noi abbiamo avuto l’esperienza di diverse atlete, che avevano già raggiunto un buon livello e, poi, hanno mollato a 16 anni per non aver più trovato i giusti stimoli. Comunque, è importante avere in palestra la presenza di ragazzine; è indispensabile per coinvolgere altre giovani atlete. Abbiamo la squadra in A2 e questo è importante per la visibilità verso il nostro sport. Alla base di tutto, indipendentemente dal fatto che si lavori sul settore maschile o femminile, ribadisco il solito concetto: occorre che le società investano sul vivaio. Certamente, per far questo si deve programmare il tutto dal punto di vista economico: ci vuole almeno un allenatore ed un paio di sparring, occorre far partecipare i giovani atleti ai vari tornei per far loro acquisire un minimo di esperienza, ma è tutto un percorso che si deve, necessariamente, seguire”.

-Si sta avvicinando qualche ragazzina promettente?

“Ci siamo ben comportati ai campionati italiani giovanili, anche a livello maschile. Per quanto riguarda il settore femminile, fra le altre, fanno parte della nostra società Matilde Venuto (campionessa regionale nella categoria Giovanissimi) e Laura Catanese (campionessa regionale promo Under 10), che promettono bene”. Insomma, il ricambio generazionale è alle porte. Il lavoro del presidente e dei tecnici Franco Basile ed Elena Rozanova dà i suoi frutti e questa ne è la dimostrazione.

(Mario Lo Presti)

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