L’Himera “G. Randazzo”, a livello giovanile, è un modello da seguire per tutte le società
- Pubblicato: 05 Luglio 2020
Puntare in particolar modo sul settore giovanile è già di per sé meritorio, ma riuscire ad aggiudicarsi la Coppa Sicilia per la seconda volta, dopo il 2018, per essere la società più vincente in base al totale dei risultati conseguiti nelle diverse categorie delle gare a squadre giovanili, è da archiviare come un qualcosa di veramente prestigioso.
Antonino Militello, l’attivissimo presidente dell’Himera “G. Randazzo”, una giovane società fondata in ricordo di Giovanni Randazzo, un amico scomparso prematuramente, è riuscito a creare una associazione sportiva che è un modello da seguire.
-Sarà per i tuoi modi garbati, per la tua professione o per altri motivi, ma una cosa è certa: sei riuscito a trovare per la tua società diversi sponsor; ciò significa che in tanti hanno creduto e continuano a credere nella validità del tuo progetto sportivo
“Termini Imerese - dice Militello - è una realtà distrutta dal punto di vista economico; nonostante questo, ormai da dieci anni, le stesse attività commerciali, che hanno da subito sposato il nostro progetto, continuano a sostenerci e questo è stato per noi fondamentale”.
-Il tuo lavoro è stato prezioso: recarsi nelle scuole per fare conoscere il Tennistavolo ha dato frutti forse insperati
“Non è stato facile: i ragazzi, anche spinti dai genitori, sono invogliati a praticare altre attività sportive come il calcio, calcetto, basket, pallavolo o la danza (per le ragazzine); perciò, all’inizio, l’approccio con il mondo scolastico non è stato particolarmente positivo. Dall’anno scorso le cose sono cambiate radicalmente: ho pensato di far avvicinare i ragazzi alla nostra disciplina sportiva attraverso Davide Geraci, un insegnante di attività motoria, che si è recato in tutti i plessi di scuola dell’Infanzia e Primaria. Siamo riusciti a fare entusiasmare, per il nostro sport, diversi bambini anche molto piccoli (dai quattro ai sei anni) e questo ci incoraggia a percorrere questa strada”.
-Problema utilizzazione palestre scolastiche. Come avete risolto la questione?
“Sebbene siamo riusciti a stilare una convenzione per l’attuazione di un progetto scolastico, sono sorte varie complicazioni su cui non voglio dilungarmi. Nel frattempo, abbiamo tamponato il problema usufruendo dell’Oratorio della Chiesa della Gancia e dell’Associazione Opera Don Calabria. Con gli allenamenti iniziamo alle 6,30 e terminiamo alle 23,00, ma i ragazzi si allenano tutti i giorni dimostrando grande entusiasmo. Per toglierci dagli impicci e risolvere il problema una volta per tutte, sarà necessario formulare una convenzione definitiva che coinvolga la Scuola, il Comune e la Federazione: cercheremo di impegnarci per riuscire nell’intento”.
-Tante società non riescono a formare i vivai giovanili. Avete qualche strategia particolare che vi permette una politica giovanile vincente?
“La risposta è semplice: bisogna creare i vivai impegnandoci assiduamente, in ogni minuto della giornata. Non bisogna dimenticarci del lavoro redditizio svolto dal tecnico Alessandro Febbraro che si avvale della collaborazione di Alessio Di Falco, anche in qualità di sparring. Alessandro è visceralmente attaccato ai ragazzi ed è innegabile la validità della sua opera che dal punto di vista tecnico è eccezionale”.
-Attività giovanile nazionale relativa all’ultimo anno agonistico: essere all’undicesimo posto su oltre centoquaranta società partecipanti la dice tutta sulla bontà del lavoro svolto
“Tutti i ragazzi hanno contribuito in maniera determinante: nelle gare a squadre, primo posto nella cat. “Allievi”, seconda e terza piazza nella categoria “Juniores”, terza posizione nella cat. “Ragazzi” e quarta posizione nella cat. “Giovanissimi”. A questo bisogna aggiungere tre titoli regionali nelle prove individuali, ottenuti da Giulia Palmisano (Ragazzi), da Pietro Violante (Allievi), Maria Teresa Bova (Juniores), terza piazza per Claudio Casà (Juniores) e Martina Caronna (Giovanissimi). Ma la principale artefice di questo risultato è stata Giulia Palmisano, che è la nostra punta di diamante e ci ha fatto scalare la classifica. Un ringraziamento particolare è da attribuire ai suoi genitori che hanno riposto in me la massima fiducia permettendole, fin da piccola, di partecipare a tutte le manifestazioni che si svolgevano in ambito nazionale”.
-In tutti i campionati dove avete partecipato, dal campionato nazionale di C1 alla serie D2, vi siete fatti apprezzare con brillanti piazzamenti
“Non ci possiamo lamentare, tutt’altro; in C1 (Alessio Di Falco, Angelo Di Lisi, Claudio Casà) l’obiettivo era quello di disputare un campionato senza grosse ambizioni di classifica, ma di assoluta tranquillità; al momento dell’interruzione della stagione agonistica, occupavamo la quinta posizione e non eravamo invischiati in zona retrocessione. In serie C femminile, vista la presenza della “corazzata” Ausonia Enna, abbiamo preferito utilizzare maggiormente la Palmisano in C2 ed avvalerci delle prestazioni di Erika Maria Militello, facendo acquisire più esperienza a Martina Caronna: il secondo posto finale è di assoluto valore. Un’altra seconda posizione l’abbiamo ottenuta con Febbraro, nella veste di atleta, Violante e Palmisano nel girone A di C2. Poi tanti giovani presenti sia in D1 (quarti in classifica) con Elia Cefalù, Davide Casà, Bova e Militello, sia nel girone A di D2 (PA-TP), con Riccardo Gervasi, Francesco e Riccardo Giuffrè, Biagio Ciaccio, Martina Caronna e Rinella Valerio Aglieri. L’unica squadra composta da atleti esperti è l’altra formazione di D2 inserita nel girone B (PA-TP) con Massimo Lo Presti, Giuseppe Zarcone, Calogero Violante e Onofrio Sergio Scordato)
-Fatta eccezione per una delle due squadre di D2, credo che in Sicilia l’Himera G. Randazzo sia la società che, complessivamente, vanti l’età media più bassa
“L’obiettivo è quello di abbassare sempre più l’età: Il fatto che si stanno accostando al tennistavolo tanti bambini piccoli, che provengono di corsi di attività motoria gestiti impeccabilmente dall’istruttore Davide Geraci, testimonia che le intenzioni ci sono tutte. Le recenti due giornate di stage federale, rivolto ai vivai delle società siciliane impegnate per la crescita e valorizzazione dei piccoli pongisti, che si spera possano rappresentarci negli anni a venire, dirette dal Referente Regionale Tecnico Marcello Puglisi, ci hanno dato ottime indicazioni, dal momento che si sono intraviste buone prospettive di crescita per tutti i piccoli partecipanti, il che ci stimola a continuare con sempre più determinazione, perché è questo il percorso da seguire”.
-Un altro riconoscimento da parte della Federazione: dal momento che fra pochi mesi dovrebbe nascere a Termini Imerese la Scuola Federale di Tennistavolo
“Se vogliamo elevare il livello del tennistavolo siciliano occorre non sperperare le risorse indirizzandone la maggior parte a quelle società che fanno attività giovanile. In questo modo incoraggiamo le associazioni sportive ad occuparsi dei vivai; è compito, poi, della Federazione individuare con attenzione chi lavora nel settore”.
Insomma, Antonino Militello è un … vulcano di idee e ci sembra di capire che non si ferma davanti a nessun tipo di difficoltà.
Si potrebbe fare uno slogan: c’è un problema? Per la soluzione rivolgetevi a Militello.
(Mario Lo Presti)