"Ripartenza in Sicilia", allenamenti personalizzati per gli atleti paralimpici
- Pubblicato: 24 Luglio 2020
Il carnet di Marzia Bucca, Referente Tecnico Regionale Paralimpico nonché Consigliera Federale, continua ad essere denso di impegni. È quasi un’impresa organizzare persino una semplice chiacchierata telefonica, ma, una volta riusciti nell’arduo tentativo, ne vale la pena, perché in modo esauriente riesce a toccare ogni argomento con chiarezza e una linearità davvero unica.
Prima di approfondire il discorso sulla programmazione del settore, abbiamo colto la palla al balzo per chiederle se, rispetto ad un mese addietro, si sia sbloccato qualcosa per quanto concerne la possibilità di utilizzare le palestre scolastiche.
-Che notizie arrivano dall’alto?
“Purtroppo non ci sono novità al riguardo, sia a livello nazionale, sia in ambito regionale - dice Marzia Bucca. Anche se qualche società ha ripreso l’attività seguendo le normative dettate dai protocolli federali, finché non arriveranno precise direttive dal Governo, i Dirigenti Scolastici, in linea generale, in mancanza di linee guida da seguire, saranno restii a concedere l’utilizzazione delle palestre. La questione non è semplice da risolvere; anche se resto fiduciosa sul fatto che, quanto prima, si trovi una soluzione al problema, bisogna augurarci solamente che non si ripresenti un’ondata di contagi ad ottobre”.
-Ma andiamo al tema principale della discussione: il progetto “Ripartenza in Sicilia”.
“Anche se non c’era stato un intervento specifico in ambito regionale, in questo periodo di stasi gli atleti di alto livello hanno continuato a fare esercizi di potenziamento, per evitare troppi ritardi sulla preparazione. La questione della programmazione, però, è assai complessa. Avevamo progettato per la conclusione dell’anno 2019/20, con la somma stanziata, una serie di raduni, tornei ed altre iniziative che, naturalmente, non sono andati a buon fine per tutta la situazione che si è venuta a creare.
Proprio per queste motivazioni, abbiamo modificato la programmazione.
Ho chiesto alle varie società la disponibilità per effettuare una programmazione di massima, in quanto ogni associazione sportiva si deve gestire in maniera autonoma e secondo le proprie esigenze.
Abbiamo modificato il tipo di intervento proponendo un allenamento particolare: una sorta di raduno individuale (ogni atleta convocato è stato supportato da uno sparring) con un lavoro di grande qualità sviluppato nell’arco di tre ore svolgendo, ad esempio, addestramenti ripetuti sul servizio, sulla ricezione ed altro che spesso, negli stage collettivi, non c’è la possibilità di effettuare più volte.
Questi tipi di raduni si articoleranno da Luglio a Settembre ed è un’attività di grande qualità.
Oltre agli atleti, che si riteneva fosse importante convocare, ho pensato di allargare il cerchio con Daniel La Monica, appartenente alla classe 11, un giovane atleta tesserato con la Pongistica Messina del presidente Massimo Minutoli e seguito assiduamente dal bravo tecnico Salvatore Caruso. Lo avevo visto all’opera in occasione dell’unica gara che aveva disputato nella categoria “Esordienti” e ne avevo avuto un’ottima impressione: ho sentito la necessità di dargli fiducia perché ha ampi margini di crescita.
Nel progetto sono stati coinvolti tantissimi sparring di società, nonché gli stessi Dirigenti che devono garantire di seguire i protocolli di sicurezza ed attenersi scrupolosamente a tutte le direttive in materia.
Fra l’altro, per la nostra attività, il lavoro è ancora più delicato e si deve seguire il tutto con la massima attenzione”.
-Dalla tabella riepilogativa dei premi federali paralimpici dell’ultima stagione risulta che le società siciliane hanno fatto il pieno. Come ti spieghi questi risultati?
“Primo posto per la società dello Sport Club Etna, seguito a ruota dalla Radiosa; quarta e quinta posizione, rispettivamente, per Circolo Etneo e Albatros Catania significa che il nostro movimento è davvero importante a livello nazionale. Se poi consideriamo che di questa particolare classifica fanno parte anche Club Pantera Rosa, Vigaro Siracusa, Buseto-TP, Virtus Enna, Centro Pol. UISP Germaine Lecocq, Australia Acireale e Fiamma Mico Riposto, per un totale di 11 società su un elenco complessivo composto da 45 associazioni sportive, questa è la prova che la Sicilia crede fermamente nel settore paralimpico. Per ottenere queste posizioni siamo stati favoriti dal fatto che si sono disputati solamente due tornei e soprattutto che il primo dei due, si sia svolto a S. Venerina, dove la nostra presenza è stata massiccia e di grande qualità. Ciò non toglie merito alle nostre società che lavorano con grande attenzione per ottenere questi risultati, che sono di grande spessore. Senza dimenticare le nuove realtà paralimpiche, Orizzonte Gela, Tennistavolo Vittoria, T.T. Olimpicus che stanno apportando con grande entusiasmo nuove forze al movimento regionale, e che a breve coinvolgeremo negli stages regionali.”
-A spingere tutto il movimento c’è anche lo zampino del Comitato Regionale?
“Su questo non ci sono dubbi. In Sicilia sono Referente Regionale dal 2012; in tanti anni ho potuto constatare la crescita del settore. In altre Regioni non esiste nemmeno il Referente e, quindi, non si può lavorare alla stessa stregua. Ho avuto la collaborazione e continuo ad essere supportata da una squadra fantastica formata da Carlo Pandolfini, Giovanni La Mattina, Pierpaolo Liberto e Francesco Gandolfo e siamo un gruppo davvero compatto: questo ci aiuta a lavorare bene e ad aiutare in tutto quello che possiamo le società rivolte al settore paralimpico.
Per il progetto “Tennistavolo Oltre” siamo stati la prima regione d’Italia con 19 Istituti Scolastici su 85: la nostra organizzazione è stata pazzesca a livello di comunicazione e siamo tutti disposti a collaborare per la crescita del movimento. Indubbiamente, in Sicilia e in Sardegna siamo agevolati dalla presenza della legge 19 che tutela l’attività paralimpica supportandola economicamente e, perciò, tutto diventa più semplice; lavorare in armonia e con collaboratori davvero speciali, permette di realizzare tante iniziative che, senza questo tipo di affiatamento, sarebbe impossibile concretizzare”.
-In prospettiva, appare roseo il futuro delle società paralimpiche?
“C’è un dato di fatto innegabile: in ogni nuova stagione agonistica scorgo, soprattutto nelle società più rappresentative, quali lo Sport Club Etna, Radiosa e Circolo Etneo, dei volti nuovi e questo ci aiuta moltissimo. Continuano a formarsi nuove società e diverse, fra le associazioni sportive esistenti, aprono al settore. Senza mezzi termini, il nostro movimento paralimpico è il più importante d’Italia e questo ci gratifica non poco”.
(Mario Lo Presti)