Il tecnico federale Umberto Giardina giudica positivamente lo stage nazionale giovanile svoltosi a Messina
- Pubblicato: 28 Settembre 2020
Il 26 e 27 settembre, a Messina, presso la palestra di Villa Dante, indetto dal Settore Tecnico Nazionale, si è svolto uno stage giovanile di preparazione tecnica e fisica -Progetto Italia-.
Lo stage è stato coordinato dal tecnico federale Umberto Giardina, coadiuvato da papà Michele (tecnico) e dallo sparring Marco Faso. C’è stata una ulteriore integrazione di tecnici, dal momento che il Comitato Regionale ha collaborato mettendo a disposizione dello stage altri due tecnici: Wang Hong Liang e Mihaela Encea.
Sette gli atleti convocati: Danilo Dmitri Faso (ASD Sportenjoy), Daniele Antonio Spagnolo (ASD TT Ausonia Enna), Francesco Scavino (ASD Astra Valdina), Arianna Creaco (ASD TT Casper), Giulia Palmisano (ASD TT Himera G. Randazzo), Martina Tirrito (ASD TT Ausonia Enna) e Nicoletta Criscione (ASD Astra Valdina).
-Oltre ad essere il coordinatore dello stage, fungevi da Responsabile del Protocollo Covid
“Sono state seguite scrupolosamente le procedure relative al Protocollo di dettaglio per le attività della Fitet per contenimento emergenza Covid-19 e c’è stata la massima collaborazione da parte di tutti - precisa Umberto Giardina. Gli stessi atleti, anche i più giovani, ci sono venuti incontro, attenendosi nei minimi dettagli alle direttive in merito e questo è un segnale di grande maturità”.
-Quale il significato di uno stage di questo tipo?
“È stato importante mettere insieme ad alcuni ragazzi come Spagnolo (già convocato in nazionale), Faso (nella passata stagione ha effettuato uno stage a Terni), o Palmisano (che già ha fatto parte del Progetto negli anni scorsi), altri giovani atleti, in prospettiva molto interessanti, ma con minore esperienza. Noi cerchiamo di aiutarli a crescere, non solamente dal punto di vista tecnico, ma anche fisico e mentale; il fatto stesso di stare insieme ad altri ragazzi ed avere un altro tipo di approccio è molto importante per la loro crescita”.
-Come si è svolto lo stage durante questi due giorni?
“I ragazzi hanno lavorato in modo eccellente, non solo per il livello evidenziato, ma anche per l’impegno profuso e sono molto soddisfatto per quanto hanno espresso. Il numero dei ragazzi convocati è stato limitato (sette), sia per il rispetto delle normative sul protocollo, sia per una questione tecnica. Tutto questo proprio per dare un’impronta su come lavorare nello specifico, ricercando le correzioni tecniche, che sono di primaria importanza per la crescita in un giovane atleta. Il primo giorno di lavoro si è data importanza soprattutto alla mobilità, agli spostamenti e ai gesti tecnici, mentre domenica la nostra attenzione è stata rivolta soprattutto al servizio e risposta. Un tipo di allenamento, questo, che purtroppo, spesso, si riesce a far poco in società, dove si va più alla ricerca di schemi, esercizi e si pensa poco a curare questo aspetto, che ai fini delle gare diventa fondamentale: tutto passa dal servizio e da una buona ricezione, piuttosto che aspettare la terza, quarta o quinta pallina. Inoltre, mi sembra importante specificarlo, al termine di queste due giornate, la stanchezza è sicuramente affiorata, ma i ragazzi hanno avuto spazio anche per divertirsi e per socializzare”.
-Che prospettive ci sono per questi giovani atleti?
“Da responsabile tecnico della federazione posso solo assicurare che ognuno di loro ha delle potenzialità. Alcuni evidenziano più talento, ma tutti hanno la voglia di sacrificarsi, migliorare, crescere. Sarà molto importante come si lavorerà nei prossimi anni, per dare un giudizio più preciso sulle qualità tecniche di un ragazzo: per ora è davvero prematuro”.
-Ci sono in previsione altri stage?
“Senza dubbio sono dei ragazzi che devono essere monitorati e ci saranno, anche se ancora non è stata stabilita alcuna data imminente, altri stage, perché sull’utilità degli stessi non si nutre alcun dubbio. Nel frattempo, è molto importante il confronto con i tecnici societari, per lavorare seguendo delle comuni linee operative, in modo da continuare lo stesso tipo di lavoro. Già con parecchi tecnici abbiamo instaurato un’ottima collaborazione e questo diventa fondamentale per fare in modo che gli stage non siano un capitolo a parte, ma costituiscano una solida base per un’ulteriore crescita”.
(Mario Lo Presti)