Marco Rech Daldosso parla a 360 gradi della sua carriera, del titolo assoluto recentemente conquistato, del campionato, del “segreto” che ruota in seno al Top Spin Messina…
- Pubblicato: 08 Febbraio 2021
Oltre ad essere un atleta di primissimo piano nel mondo del tennistavolo, Marco Rech Daldosso, in forza al Top Spin Messina, si contraddistingue per la modestia, la gentilezza e per la correttezza in campo, che tutti gli riconoscono.
Dopo il recente exploit ai campionati italiani di Terni con il successo negli assoluti, ne abbiamo approfittato per una chiacchierata a 360 gradi.
-Quando hai iniziato a giocare a Tennistavolo?
“Ho cominciato all’Oratorio, ad otto anni, seguendo gli insegnamenti di mio padre e giocando in famiglia. Poi, la prima società è stata l’Asola, dove ho militato per nove anni; altrettanti li ho trascorsi nelle fila dello Sterilgarda e, da tre stagioni, sono in forza al Top Spin Messina”.
-Tre tricolori nei campionati a squadre (nel 2010 e 2016 con lo Sterilgarda e nel 2019 con il Top Spin Messina). A questo bisogna aggiungere due titoli assoluti individuali nel 2016 e 2021, oltre ad un vasto assortimento di affermazioni (avevo cominciato a prendere nota, poi, ho perso il conto…). C’è qualcuno di questi titoli che ricordi maggiormente?
“In effetti, sono tanti ed è difficile fare una scelta. Ogni affermazione ha avuto un sapore particolare ed è stato il frutto dell’allenamento che ripaga sempre. Indubbiamente, ogni successo ha un suo fascino e i ricordi li ho tutti ben conservati nella mente”.
-Asola, Sterilgarda e Top Spin Messina sono le società che, fino ad ora, hanno contraddistinto la tua carriera…
“Ogni esperienza ti lascia qualcosa a livello sportivo e ti regala qualcosa di importante: si devono saper cogliere gli aspetti positivi, per proseguire nella crescita individuale, che non si ferma mai”.
-Parliamo ora della splendida affermazione ai campionati italiani. Ti sei preparato in modo diverso?
“Nulla di particolare: forse ho solamente evitato di effettuare eccessivi carichi di lavoro, curando maggiormente la tenuta mentale. Mi sono presentato ai campionati italiani gestendo al meglio l’aspetto emotivo che, soprattutto nei momenti decisivi, è stato fondamentale per mantenere alto il livello del gioco”.
-Quando hai capito che potevi salire sul gradino più alto del podio?
“Credo che prima di ogni competizione si parta con il presupposto di far bene, ma, senza ombra di dubbio, la spinta maggiore, forse decisiva, l’ho avuta nei quarti di finale, dopo il successo su Stoyanov. Quella è stata la vittoria che mi ha dato una grande carica e fiducia per proseguire nel migliore dei modi e per rendermi conto che potevo farcela”.
-Parlaci un po’ della tua giornata tipo…
“Dipende dal periodo: in piena normalità, dopo la colazione subito allenamento; poi, pian piano, dopo un riposo di una o due ore, ritorno in palestra. Naturalmente, c’è anche lo studio che sarà anticipato, al mattino, prima dell’allenamento o, di sera, dopo la seduta pomeridiana. Insomma, in base al periodo, mi divido fra allenamenti e studio”.
-Tutti gli atleti tesserati con il Top Spin Messina (per te è il terzo anno) parlano in maniera entusiastica del clima che regna intorno alla squadra. Qual è il segreto?
“Penso sia l’entusiasmo delle persone (su tutti come non menzionare Giorgio Quartuccio) che gestiscono il tutto come in una famiglia. Vengono ingaggiati atleti, che apprezzano questo clima di assoluta serenità e, quando si può fare (il periodo non è dei più propizi), due o anche tre giorni prima della competizione, stiamo molto attenti a cose extra: per preparare al meglio la partita di campionato, mangiamo sempre insieme, condividiamo la giornata, per esprimere quel qualcosa in più che si rispecchia nei momenti decisivi della gara. È un mix di ottimi giocatori e persone, che apprezzano molto il fatto di trovarsi come in una famiglia”.
-C’è ancora la possibilità di partecipare alle qualificazioni per le Olimpiadi estive, che si dovrebbero svolgere quest’anno?
“Credo che sia molto difficile. L’Italia si può presentare con due atleti, che la Federazione ha già individuato in Stoyanov e Bobocica. Non ritengo che una vittoria, per quanto importante, possa modificare le scelte, anche se la speranza è l’ultima a morire. In ogni caso, ad aprile, ci saranno le qualificazioni per l’Europeo…”
-In questa stagione gli obiettivi da raggiungere con la squadra sono quelli di vincere lo scudetto e ben figurare nella competizione europea
“L’ambizione di vincere lo scudetto e la Coppa Italia è il nostro obiettivo primario. Covid permettendo, nel mese di Marzo, dovremo disputare l’Europa Cup e penso che potremo giocarcela e dire la nostra anche in questa manifestazione. Insomma, c’è tanta carne al fuoco.”
-Le avversarie più pericolose in campionato?
“È inutile nascondersi. Insieme al Carrara, siamo le principali candidate nella corsa allo scudetto, ma ci sono almeno altre quattro società che, se giocheranno al completo, potranno dire la loro ed ambire ai playoff. Dipenderà dall’utilizzo o meno dei loro atleti stranieri, che sono tutti di ottima levatura”.
(Mario Lo Presti)