Due dirigenti siciliani di alto spessore come Paolo Puglisi e Giorgio Quartuccio (ed è un vero exploit per la nostra Regione), sono stati eletti fra i Consiglieri FITET in quota Società nel corso dell’Assemblea Elettiva Nazionale Ordinaria per il rinnovo delle cariche per il quadriennio 2021-2024.

Iniziamo la nostra chiacchierata con Paolo Puglisi che, prima di tutto, ci tiene a fare delle considerazioni di carattere personale.

“Voglio ringraziare il Presidente Renato Di Napoli - afferma Puglisi - per avermi fortemente voluto nella sua squadra. Sono felice ed orgoglioso di far parte di un gruppo di persone che dimostrano tanta passione verso il nostro sport; tutto questo è stato evidenziato in piena campagna elettorale, quando, nell’incontro online con le varie realtà territoriali, ognuno ha potuto esprimere liberamente le proprie idee, dimostrando la compattezza di una squadra interessata al bene del tennistavolo italiano. Ringrazio tutti per il risultato ottenuto, che non è un successo esclusivamente personale, ma di un gruppo fortemente coeso”.

-Dopo Carlo Borella, riconfermato alla carica di V. Presidente Vicario ed Elena Mazzantini, sei stato il terzo a livello di consensi (con 14950 preferenze) e con la “chicca” della nomina a V. Presidente. L’avventura non poteva iniziare in modo migliore…

“Ha rappresentato un’ulteriore bellissima soddisfazione; fra l’altro, la nomina a V. Presidente è stata votata all’unanimità dei presenti e questo è per me un dato assai gratificante. Inoltre, la Sicilia, con la presenza di due rappresentanti come Consiglieri, acquista una maggiore visibilità a livello nazionale; ma è tutto il Sud che è degnamente rappresentato, visto che fanno parte del consiglio Federale anche gli amici Pino Petralia ed Antonio Tasso, in rappresentanza, rispettivamente, della Calabria e della Puglia”.

-Qual è la molla che ti ha indotto a buttarti nella mischia e ad abbandonare, per incompatibilità, il tuo precedente incarico di Presidente Regionale del CIP?

“Non è stato facile pensare di abbandonare la carica di Presidente Regionale del CIP, che considero come una mia creatura, visto che, nel lontano 2005, sono stato fra i promotori di un settore cresciuto in maniera esponenziale. La telefonata del Presidente Di Napoli, che ha caldeggiato la mia presenza nella sua squadra e, poi, la voglia di fare qualcosa di positivo per tutto il movimento, hanno fatto il resto”.

-Considerando la passione da sempre dimostrata per il Tennistavolo e, in particolare, la vicinanza al movimento paralimpico, pensi di impegnarti a far crescere, soprattutto questo settore?

“L’obiettivo è quello di realizzare il programma presentato, che deve essere “il nostro vangelo”. Ci sono tante attività, tanto per citarne alcune: il marketing, l’organizzazione di eventi, l’impiantistica, il paralimpico; ma, trattandosi di un gruppo coeso, ci occuperemo non solo di un settore specifico, a cui magari ciascuno di noi sarà destinato, ma di tutta l’attività nel suo complesso e sono sicuro che riusciremo a fare un lavoro di squadra”.

-La palla passa ora a Giorgio Quartuccio, che ha la prerogativa di risultare l’unico fra gli eletti della “corrente Cicchitti”.

“È innegabile che mi abbia fatto molto piacere risultare il quarto dei Consiglieri eletti in quota società, ricevendo tanti consensi (14455) pur avendo idee politiche differenti, senza aver sostenuto nessuna campagna elettorale - dice Quartuccio. Fra l’altro, ho avuto tantissimi riscontri da altre regioni, come dalla Calabria, dalla Puglia, anche da rappresentanti che facevano parte della “corrente Di Napoli”, il che significa che riponevano molta fiducia nella mia persona”.

-A questo successo avranno contribuito, in maniera rilevante, i risultati ottenuti dal Top Spin Messina (uno scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe italiane), una società che possiamo ormai definire come leader assoluta in ambito nazionale

“Sicuramente, la continua ascesa ai vertici nazionali del Top Spin Messina avrà svolto un ruolo determinante, come anche la notorietà conseguita dalla società ed i successi ottenuti nelle ultime stagioni agonistiche”.

-Che cosa ti ha spinto a metterti in ballo per le elezioni con la conseguenza, una volta eletto, di doverti dimettere da presidente del Top Spin Messina?

“In primis, il desiderio di poter dare il mio contributo in ambito federale e non deludere chi ha creduto nella mia persona, dandomi la preferenza. Quello di essere protagonista all’interno della politica federale e non fungere da semplice spettatore, è un’altra motivazione non indifferente. Anche se, in caso di votazioni per un qualsiasi tipo di iniziativa, le mie idee potrebbero anche non combaciare con il resto della maggioranza, la possibilità di lavorare per la crescita del tennistavolo italiano, secondo la mia opinione da un bel po’ di anni fermo a livello di risultati, è un’ulteriore ragione che mi ha spinto a candidarmi. L’unica nota dolente il fatto che la carica di Consigliere risulta incompatibile con qualsiasi altra, per cui sono stato costretto a dimettermi da Presidente della Top Spin Messina, una società, che considero una mia creatura, che è sorta nel 2007, per far giocare mio figlio Giuseppe insieme ad altri due bambini. Col tempo si è sviluppata, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Il nuovo presidente della società, recentemente eletto, è mio figlio Giuseppe, pieno di tanto entusiasmo: sono sicuro che farà bene”.

-Due rappresentanti della Sicilia in seno al Consiglio Federale e un programma denso di iniziative. Bollono tante cose in pentola…

“È certamente molto importante: significa che la nostra è una Regione che ha voce in capitolo. Vedremo in concreto cosa si potrà fare ed io stesso voglio proporre qualcosa, sperando di poter portare a termine diverse iniziative per il bene del tennistavolo italiano”.

 

(Mario Lo Presti)

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