L’andata finale scudetto per la Top Spin Messina inizia con il botto: 4-1 al Carrara
- Pubblicato: 14 Maggio 2022
Davanti ad una cornice di pubblico entusiasta, che ha sostenuto incessantemente i propri beniamini, la Top Spin Messina Fontalba, nella gara di andata della finale scudetto, disputata nella palestra di Villa Dante, ha rifilato un secco 4-1 all’Apuania Carrara.
Joao Monteiro, Yaroslav Zhmudenko, Matteo Mutti (in panchina Marco Rech Daldosso) sono stati i protagonisti dello splendido successo, mettendo un primo importante sigillo sulla conquista del titolo.
La direzione arbitrale dell’incontro, palpitante dall’inizio alla fine, che ha visto fra gli altri la presenza del Vice Presidente Federale Paolo Puglisi, è stata affidata a Giuseppe Vargetto e Carolina Carrolo; mentre, considerata l’indisponibilità di Wang Hong Liang, è stato Marcello Puglisi a fungere da tecnico coadiuvato dal team manager Roberto Gullo.
Ha fatto subito capire di essere in serata di grazia Monteiro, che ha inaugurato il match contro il croato Andrej Gacina, l’atleta di maggiore spicco fra gli ospiti. E’ inutile dire che lo spettacolo non è mancato visto il livello dei due giocatori; l’asso portoghese, pur avendo avuto a disposizione diverse opportunità per chiudere in proprio favore, non ne ha approfittato ed è stato Gacina ad aggiudicarsi il primo punto in cinque tiratissimi set densi di alta spettacolarità con il seguente punteggio: 11-7/11-5/6-11/9-11/16-14.
La seconda gara vede di fronte Mutti e Mihai Bobocica: dopo averlo già battuto nella gara di ritorno della regular season, l’atleta della Top Spin Messina Fontalba si ripete, dimostrando una grande concentrazione e consapevole che il suo punto sarebbe stato fondamentale nel prosieguo della gara: riesce a vincere in cinque set, per 11-7/10-12/11-9/6-11/12-10, un incontro in cui non sono mancati spunti tecnici di assoluto valore.
Anche Zhmudenko, apparso in condizioni di forma smaglianti, che già aveva superato Lubomir Pistej nella gara di ritorno della stagione regolare, concede il bis, vincendo in cinque set per 11-7/8-11/5-11/11-5/11-6.
Il 3-1 per la Top Spin Messina Fontalba porta la firma dello scatenato Monteiro, che infligge una severa lezione a Bobocica, sconfitto in tre parziali per 11-4/12-10/11-8.
Ci pensa Zhmudenko, che ha così realizzato una doppietta, ad archiviare la pratica sconfiggendo Gacina (e non è cosa da poco) per 9-11/11-8/11-9/11-9.
Sentiamo qualche considerazione da parte dei protagonisti, iniziando proprio dall’atleta ucraino che è stato il principale eroe della serata e appare soddisfatto per quanto ha espresso in campo con tutta la squadra.
“Siamo stati in grande serata e sono contento della mia prestazione; ma il merito è di tutto il gruppo che ha saputo esprimersi ad alti livelli. Per la gara di ritorno partiamo consapevoli del nostro valore, ma non è ancora finita e dovremo tenere alta la concentrazione per evitare passi falsi”.
Con Mutti non possiamo che iniziare tessendogli i complimenti perché sta diventando la bestia nera di Bobocica.
“In effetti, la mia tipologia di gioco sembra che si incastri bene con quella di Mihai: almeno, è quello che si sta verificando dopo gli ultimi scontri diretti. Durante la stagione il Carrara ci aveva sempre battuto e siamo scesi in campo vogliosi e con la rabbia agonistica adatta per vincere, aiutati dal pubblico che credo sia stato fondamentale per darci la carica giusta. Martedì dovremo fare attenzione perché sarà una gara complicata: giocheremo con palline e campo diversi e non avremo il pubblico a darci una mano”.
Monteiro è soddisfatto della sua prestazione:
“Anche se con Gacina ancora una volta è andata male - afferma l’asso portoghese- quella di ieri credo sia stata una partita di altissimo livello, che poteva benissimo girare dalla mia parte. Dopo essere ritornato in partita ed avere avuto più di un match point a disposizione, è stato il mio avversario, forse aiutato dalla retina, ad avere la meglio, ma lo sport è questo e bisogna accettare sportivamente il verdetto. I nostri tifosi ci hanno sostenuto dall’inizio alla fine dell’incontro e questa vittoria è anche merito loro, perché è veramente magnifico per un atleta sentire il calore di un pubblico tanto appassionato. Il Carrara è ancora il favorito per il titolo, ma noi abbiamo dimostrato che possiamo vincere e portare lo scudetto a Messina”.
Concludiamo con Marcello Puglisi che ha guidato la squadra dalla panchina.
-Che sensazione hai provato nel sentirti la responsabilità di fungere da tecnico in prima persona?
“L’indisponibilità del maestro Liang (il covid non gli ha permesso di essere della gara) mi ha fatto esordire in una finale scudetto e confesso che sono stato molto emozionato”.
-La squadra si è presentata in splendide condizioni di forma
“I ragazzi sono solo da elogiare perché hanno dato tutti il massimo rasentando la perfezione. La formazione è girata per il verso giusto e ricordiamoci che la partita poteva anche finire sul 4-0 in nostro favore”.
-Una nota di merito la vogliamo spendere per il pubblico?
“Il tifo è stato strepitoso e a Messina il pubblico ci ha dato sempre una grossa mano. Con la pandemia avevamo perso il calore dei tifosi, che ieri abbiamo ritrovato con nostra grande soddisfazione; speriamo che tanta affluenza di pubblico si ripeta anche in futuro”.
-Il gruppo è unito: Rech non ha giocato ma è stato il più accanito tifoso
“Marco è il “professore”: stiamo parlando di un super professionista che ormai è di casa, visto che è la quinta stagione che disputa con la nostra società. C’è un ottimo rapporto fra tutti, indipendentemente da chi scende in campo, e questa è sicuramente una nostra forza”.
-Con che animo affronterete la gara di ritorno?
“Abbiamo solamente vinto una battaglia ma non la guerra; dovremo stare con i piedi per terra, per presentarci all’importante appuntamento con la stessa determinazione e concentrazione con cui abbiamo affrontato i nostri avversari nella gara di andata”.
La partita di ritorno è fissata per il prossimo martedì: sarà ancora dura, ma c’è la consapevolezza che la conquista dello scudetto non è poi solo un miraggio.
(Mario Lo Presti)