La Top Spin Messina Fontalba, per la seconda volta nella sua storia, è sul tetto d’Italia. Questo secondo scudetto, dopo quello ottenuto nella stagione 2018/2019, ha un sapore particolare forse perché è stato più sofferto. Dopo l’esaltante vittoria per 4-1 nella gara d’andata della finale scudetto sul forte Carrara, occorreva un’altra prova di forza nella partita di ritorno al Palasport di Avenza per evitare lo spareggio.

Con una gara autoritaria Matteo Mutti, Joao Monteiro, Yaroslav Zhmudenko (con Marco Rech Daldosso in panchina) seguiti dal tecnico Marcello Puglisi, vista l’indisponibilità di Wang Hong Liang, dopo circa quattro ore di lotta intensa, ma giocata sempre in un clima di assoluto fair play, sono riusciti nell’impresa conquistando, dopo un continuo ribaltamento nel punteggio, il pari per 3-3, sufficiente per conquistare il titolo. 

Per la Top Spin Messina Fontalba il trascinatore e assoluto protagonista della serata è stato Mutti, il più giovane della compagnia, che ha realizzato una doppietta sullo slovacco Lubomir Pistej, superato per 3-1 (11-8/11-7/10-12/11-7) e conquistato il punto del definitivo 3-3 su Mihai Bobocica, ancora una volta sconfitto per 12-10/11-2/12-10.

A raggiugere il pari ha contribuito non poco Monteiro che si è imposto su Bobocica per 11-9/7-11/11-6/11-9, ottenendo il momentaneo 2-1 per la sua squadra.

Completano il quadro la sconfitta iniziale di Zhmudenko con Gacina per 3-1 (11-5/8-11/11-9/11-7) e quella tiratissima con Pistej per 6-11/11-8/8-11/11-5/11-9 e la battuta d’arresto di Monteiro con Gacina per 7-11/9-11/9-11, che aveva momentaneamente portato in vantaggio il Carrara sul 3-2.

Non ha preso parte alle ultime due gare, decisive per la volata scudetto uno degli artefici di questa splendida stagione, il tecnico Wang Hong Liang, bloccato a casa dalla pandemia.

Iniziamo la carrellata delle interviste, partendo proprio dallo “stratega” della Top Spin Messina.

“Ero emozionatissimo ed è stata una grande sofferenza seguire la partita da lontano. Mi sono sentito spesso con i ragazzi e prima della partita, come sempre, abbiamo concordato la formazione. Si sono dimostrati dei veri professionisti che hanno evidenziato un grande attaccamento verso i nostri colori. A fine gara, in videochiamata, i ragazzi hanno mostrato tutto il loro affetto nei miei confronti ed è stato veramente molto bello. Sono da elogiare in blocco: in particolare Yaroslav, che in questo periodo, ha giocato in condizioni davvero difficili considerando la guerra che imperversa in Ucraina. E’ riuscito a trovare la concentrazione necessaria ed è risultato decisivo nella gara di andata della finale scudetto. Zhmudenko si è rivelato un acquisto azzeccato: come al solito la dirigenza della Top Spin Messina ha visto bene riponendo tanta fiducia in questo atleta generosissimo. E’ il mio secondo scudetto e sono stati due tipi di emozioni diverse: il primo titolo, vinto con quattro atleti italiani, non si può certo scordare: questo sulla carta era molto difficile, ma la soddisfazione è enorme per aver vinto contro una squadra certamente forte come il Carrara”.

A fine gara Zhmudenko, sventolando insieme ai suoi compagni la bandiera dell’Ucraina con la scritta “Stop War”, dedica la conquista dello scudetto alla sua nazione.

Il protagonista in assoluto è risultato Mutti che appare particolarmente soddisfatto.

“La stagione non poteva concludersi meglio: la conquista dello scudetto è stata una grande emozione e sono contento per aver contribuito al raggiungimento di un obiettivo tanto importante. E’ inutile nascondere la tensione che, nell’ultima partita con Bobocica, era a mille: lo scudetto passava dalle mia racchetta, per evitare una pericolosa ulteriore partita di spareggio. Mi sono presentato a queste finali in condizioni di forma smaglianti e sono contento perché, durante la stagione, non ero stato brillante. Per fortuna ho avuto la partita sotto controllo perché è vero che il gioco conta, ma la testa è più importante nei momenti decisivi. Questo scudetto è per me grande motivo d’orgoglio. Dedico questa vittoria ai miei genitori, che mi spronano sempre a dare il massimo e alla società che mi ha fatto sentire come in famiglia. Credo che anche per questo siamo riusciti ad ottenere questo prestigioso risultato”.

Non è nuovo alla conquista di scudetti l’asso portoghese Monteiro: prima con lo Sterilgarda e ora con la Top Spin Messina.

“Ogni volta è una nuova meravigliosa sensazione, anche se questo ha un sapore speciale perché mi sento come in famiglia.  Il nostro è un gruppo fantastico: siamo riusciti a vincere il titolo contro ogni pronostico e abbiamo fatto l’impossibile, grazie anche al supporto della società, completando la stagione nel migliore dei modi. Voglio ringraziare i nostri tifosi e i dirigenti che sono stati sempre vicini alla squadra anche nei momenti più difficili. Sono contento di aver contribuito a riportare il titolo a Messina e ora godiamoci questa vittoria”.

Rech non è sceso in campo, ma è stato utilissimo in qualità di “Aiutante Tecnico”, visto che fra un set e l’altro ha dispensato utili consigli ai compagni.

“L’assenza di Liang, bloccato a casa con il Covid e il fatto di essere ormai alla quarta stagione con la Top Spin Messina, mi fa sentire di casa e ho cercato di collaborare con Marcello che, con la sua esperienza, ha dato molta tranquillità alla squadra. E’ ovvio che tutti aspiriamo a giocare, ma non c’è nessuna rivalità e si marcia tutti nella stessa direzione per il bene della squadra. Penso che la netta vittoria in casa sia stata fondamentale per accrescere la nostra stima e per farci comprendere che il bunker del Carrara poteva essere abbattuto. E’ da 4 stagioni che sono tesserato con la Top Spin Messina: sapevo che era una società gestita da persone serie. La stima e la fiducia reciproca, come ho detto in altre occasioni, mi hanno fatto sentire di far parte di una grande famiglia e questo è il segreto che fa della Top Spin Messina una società al top”.

Puglisi è stato in prima linea come tecnico per l’indisponibilità di Liang.

“Non potevo minimamente immaginare un esordio così felice in queste due ultime gare di importanza vitale: è stato impegnativo ed emozionante. Per fortuna è andata bene e siamo riusciti a riportare lo scudetto a Messina. I pronostici, prima della finale scudetto, erano dalla parte del Carrara, ma sono stati sovvertiti. I ragazzi ci hanno creduto sino in fondo e hanno reso al meglio: su tutti, una nota di merito per Matteo che, a dir poco, è stato strepitoso. La società continua con la solita strategia: a reclutare atleti di qualità a livello internazionale e a puntare sui migliori giovani del panorama italiano. E’ sicuramente una politica vincente: Mutti ce lo ha confermato dal momento che è risultato l’assoluto protagonista”.

Chiudiamo con il presidente Giuseppe Quartuccio la cui euforia è alle stelle.

“Non ci sono parole: ci siamo imposti contro ogni pronostico ed è stata una sensazione indescrivibile. Mancava Liang a cui dedichiamo la vittoria. La gara si era messa bene, poi era ritornata nelle loro mani: insomma, è stato un continuo alternarsi di emozioni straordinarie, che ci hanno lasciato con il fiato sospeso sino all’ultimo. Dopo aver ottenuto il pareggio nella stagione regolare, abbiamo avuto la consapevolezza di potercela fare; nella gara di andata della finale scudetto, i ragazzi hanno giocato con il cuore e per la maglia e questo ha fatto la differenza. Nella partita di ritorno sono stati tutti molto concentrati, consci della grande responsabilità che gravava sulle loro spalle e Matteo è stato strabiliante, rivelandosi l’uomo in più della squadra”.

(Mario Lo Presti)

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