Il sogno chiamato mondiale si è avverato per Raimondo Alecci che, nel recente torneo di Pattaya in Thailandia, ha ottenuto il pass per partecipare ai campionati mondiali paralimpici che si disputeranno a Granada (Spagna) dal 6 al 12 novembre. 

L’inesauribile grinta, la determinazione, la tenacia, l’immensa voglia di tornare alle gare malgrado la tegola del brutto infortunio che l’ha tenuto fermo per diverso tempo, hanno permesso a questo indomito atleta di raggiungere l’obiettivo prefissato da tempo: qualificarsi per i mondiali.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Alecci per cogliere le sue impressioni al termine di una breve e meritata vacanza, che il campione siciliano si è concesso per rilassarsi dopo lo splendido risultato.

-Non so se sia stato meno difficoltoso conquistare la qualificazione per i mondiali o abituarsi alla cucina thailandese

“Non ho dubbi: è stato più difficile convivere con un cibo a cui non ero particolarmente affezionato - precisa Alecci -abbozzando una risata. Per fortuna, dopo i primi giorni, è andata meglio”.

-Dopo il pesante infortunio di inizio d’anno non ti sei perso d’animo

“Sinceramente non pensavo di tornare a giocare; poi è girato tutto per il meglio e sono soddisfatto perché il tennistavolo, per me, è fonte inesauribile di entusiasmo e riesce a darmi una carica indescrivibile”. 

-Malgrado il lungo stop, il bilancio della stagione non può che essere positivo con la ciliegina della qualificazione per i mondiali

“Sono stato fermo 5 mesi ma, complessivamente, la stagione sportiva è da annoverare fra le migliori. Nell’attività fra i normodotati sono diventato terza categoria: un risultato mai raggiunto. Sebbene non abbia potuto partecipare ai precedenti tornei di qualificazione, sono riuscito a conquistare una medaglia d’argento ad Ostrava, nel penultimo torneo, e questo mi ha dato un’ulteriore spinta. Partecipando a Pattaya, in Thailandia, ho cercato di prendere l’ultimo treno utile per la qualificazione. Nel singolare ho incontrato atleti di altissimo livello, quali lo spagnolo Valera e il numero uno francese Herrault, con il quale ho avuto la peggio per 3-2, ma in base ai risultati degli altri avversari qualificati, ho staccato l’ultimo biglietto utile per partecipare ai mondiali. A tutto questo bisogna aggiungere la chicca di aver conquistato due medaglie di bronzo: nel doppio misto con Lucie Hautiere e nel doppio maschile con Alcaraz Seoane”.

 -Hai raggiunto l’obiettivo in extremis: che cosa hai provato?  -

“È stata una enorme soddisfazione; ringrazio per questo l’Olimpicus, la mia società, che ha affrontato le spese per la partecipazione al torneo thailandese, la mia famiglia, che ha sempre creduto nelle mie possibilità, i compagni di squadra e il mio medico che è riuscito a farmi ripartire: senza il suo prezioso apporto, in aggiunta alla mia tenacia, tutti questi discorsi sarebbero stati inutili”.

Quali sono le tue aspirazioni per i mondiali?

“Non mi ritengo un giocatore finito; penso di potermela giocare con tutti. Riesco ancora a superare i nn. 3 e 4 del mondo e sono pronto a partecipare al mio terzo mondiale”.

Stupiscici ancora una volta, Raimondo: hai tutte le carte in regola e la giusta grinta per far bene.


(Mario Lo Presti)

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