Dopo la medaglia di bronzo nel doppio m. di seconda categoria, ottenuta insieme ad Antonino Amato (Marcozzi) da quel piccolo (di anni ne conta appena 12) ma già grande atleta che risponde al nome di Danilo Faso (Top Spin Messina) ai campionati italiani svoltisi al PalaPirastu di Cagliari, le soddisfazioni in casa Top Spin Messina non sono finite. Matteo Mutti (Top Spin Messina) e il fratello Leonardo (Aeronautica Militare) hanno conquistato l’argento nel doppio assoluto, battuti in finale dal compagno di società Marco Rech Daldosso (Aeronautica Militare), al suo ottavo sigillo in questa specialità, ben coadiuvato da Alessandro Baciocchi (G.S. Fiamme Azzurre). Dulcis in fundo, per la terza volta, dopo quello di Molfetta nel 2015 e di Bolzano nel 2019, Leonardo Mutti conquista il titolo assoluto nel singolare. Il neo campione italiano ha ancora 27 anni, ma vanta alle spalle un ricco palmares: già a livello giovanile ha ottenuto diversi titoli: ad Istanbul, nel 2010, è stato campione europeo nel singolare e ha ottenuto il bronzo nel doppio; a tutto questo bisogna aggiungere le innumerevoli vittorie a livello internazionale e non è certo roba di poco conto rappresentare l’Italia alle Olimpiadi giovanili e l’aver fatto parte della rappresentativa europea al Global Cadet Challenge e di quella del resto del mondo contro la Cina.

Lo raggiungiamo telefonicamente per avere qualche sua impressione dopo la sua ennesima impresa.

-Sono ora tre i titoli assoluti conquistati…

«L’ultimo titolo è stato il più sofferto: su questo non nutro alcun dubbio. Sia a Molfetta che a Bolzano ero riuscito sempre a controllare senza troppa difficoltà il gioco degli avversari. Oggi non è stato per niente facile e per questo la vittoria ha un gusto davvero speciale».

-In semifinale contro uno scatenato Jony Oyebode (T.T. Sassari) le cose si erano messe male…

«Jony, che già nei quarti aveva eliminato Matteo giocando benissimo, ha continuato con grande piglio ottenendo diversi match-point nel sesto set e portandosi nel conclusivo parziale sul 9-5. Non mi sono scoraggiato e pian piano sono riuscito a rimontare, mantenendo i nervi saldi e non perdendo mai la concentrazione; tutto questo ha reso possibile una vera e propria impresa, facendo girare l’incontro dalla mia parte contro un avversario che ha dimostrato tutto il suo valore e a cui devo porgere i miei complimenti».

-In finale contro Mihai Bobocica (Aeronautica Militare) altra partita avvincente

«Con Mihai in competizioni ufficiali, a partire dalla stagione 2010/2011, ci siamo affrontati in 14 occasioni e giochiamo a memoria: anche questo contribuisce a rendere le nostre partite assai equilibrate. È vero che con questa sono otto le volte in cui ho avuto la meglio, ma ciò non toglie che è un avversario difficile e di assoluto valore e non è per niente facile venirne a capo. Sicuramente la vittoria in semifinale è stata la chiave vincente che mi ha dato la spinta giusta per arrivare al successo». 

-Sul petto hai anche una medaglia d’argento ottenuta nel doppio assoluto con Matteo… 

«Dato che la finale ha visto ai nastri di partenza oltre a me ed a Matteo anche Marco Rech, credo che la Top Spin Messina possa ritenersi soddisfatta. La vittoria è andata a Marco, che insieme ad Alessandro Baciocchi si è confermato un grande esprimendosi ad alti livelli: anche se non c’è stata molta differenza nel punteggio, Marco e Alessandro la vittoria se la sono meritata».

-A chi dedichi questo successo?

«Alla Top Spin Messina, in quanto, sebbene io abbia iniziato la stagione non in forma, ha continuato a credere in me, all’Aeronautica Militare, che sta tagliando il traguardo dei 100 anni e non c’era miglior modo per festeggiare questo evento, alla mia famiglia, che mi è stata sempre vicina anche quando ero giù di morale. La ripresa, anche dal punto di vista mentale, la devo al duro lavoro e alla consapevolezza che il periodo buio prima o poi doveva finire».

-Si avvicina la sfida di Supercoppa con il Carrara…

«Sicuramente questa vittoria mi dà più forza per affrontare nel migliore dei modi il Carrara, che dispone di un organico di altissimo livello, ma non è imbattibile. Noi facciamo della compattezza un punto di forza: siamo come una famiglia e questo ci dà molta carica e la possibilità di sovvertire qualsiasi pronostico».

 

(Mario Lo Presti)

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