Splendida affermazione di Raimondo Alecci nel torneo internazionale paralimpico di Ostrava (Repubblica Ceca), dove conquista una meravigliosa medaglia d’oro in classe 6.

Il bravissimo atleta siciliano ha dimostrato di essere in giornata di particolare grazia non dando scampo agli avversari che, man mano, gli si sono presentati davanti. 

Nel girone, a subire il gioco dello scatenato Alecci, sono stati il finlandese Aaro Makela, sconfitto per 11-7/11-6/11-6, il bosniaco Haris Eminovic, battuto per 11-3/11-8/11-6 e, per finire, l’ungherese Balint Gelencser, che ha avuto la peggio per 11-3/11-6/11-7. Ancora senza concedere nulla ha rifilato altri due secchi 3-0, sia nei quarti al coreano Kim SunGil (11-3/11-4/11-7) che, in semifinale, al polacco Piotr Manturz (11-6/13-11/11-7). È stata avvincente la gara di finale contro il rumeno Bobi Simion (posizionato al n. 7 nel ranking mondiale), arresosi solo al termine di cinque set giocati al cardiopalmo, con il punteggio di 14-12/8-11/11-8/11-13/11-9.

Eravamo convinti che, dopo l’exploit, Alecci sarebbe rientrato a Catania, invece, non trovandosi lontano dalla Polonia, ne ha approfittato per recarsi a Cracovia, per assistere alla terza edizione degli European Games, magari sperando che Niagol Stoyanov, il solo azzurro ancora in gara il 24 giugno, possa andare il più avanti possibile.

Al telefono, dopo i complimenti di rito, appare proiettato verso i prossimi impegni.

«Spero di essere convocato per gli europei che si svolgeranno a settembre: potrebbe essere la quinta partecipazione e sarebbe fantastico, ma non dipende dalla mia volontà. Fra l’altro, durante gli europei i punti valgono il doppio e partecipare significherebbe avere la possibilità concreta di agguantare la mia terza paralimpiade, che il prossimo anno si svolgerà a Parigi. Il mio telefono è sempre acceso e prendere parte ad un evento del genere riuscirebbe ad aprirmi un’autostrada, per raggiungere un altro obiettivo importante.  Dopo aver disputato tre mondiali, occorrerebbe pareggiare i conti anche con le paralimpiadi…».

-Conoscendo la tua determinazione e la grinta che ti contraddistingue riuscirai a raggiungere quello che ti sei prefissato…

«Cerco sempre di dare il massimo e non posso fare a meno del tennistavolo, che riempie nel vero senso della parola la mia vita. Sono ormai quasi 25 anni che ho in mano la racchetta e non so fino a quando potrò giocare a certi livelli: non dedico tantissimo tempo ai miei allenamenti, anche perché sono impegnato a curare la preparazione dei grandi e mi dedico tantissimo ai piccoli che sono il futuro della società. Cerco di resistere e di fare del mio meglio: se poi i risultati continuano ad arrivare è perché mi assiste una buona dose di fortuna e sarà molto importante che il ginocchio non faccia le bizze. Ogni tanto sento dei sinistri scricchiolii, ma spero che continui a tenere e che il sogno della mia terza paralimpiade possa realizzarsi. Dal primo luglio occuperò la dodicesima posizione nel ranking mondiale e questo rappresenta un buon viatico in vista di Parigi».

-Quando sarai… grande che cosa pensi di fare?

«Credo proprio che se riuscirò ad ottenere la qualificazione per Parigi, coronerò nel migliore dei modi la carriera a livello internazionale. Dopo mi dedicherei esclusivamente ad impegni in ambito nazionale e societario. Non penso di cambiare idea, anche se….». 

 

(Mario Lo Presti)

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