Ancora una volta è stato il Palasport Play Hall di Riccione l'impianto che ha ospitato i Campionati Italiani Master 2024, che si sono disputati dal 28 al 31 maggio. 

Quattro medaglie d’oro nei doppi, una d’argento e due di bronzo nei singolari: è questo il bottino davvero notevole ottenuto dai nostri “veterani”, che dimostrano, ma non è una novità, di saperci fare con la racchetta in mano. 

Questi nel dettaglio i medagliati: 

Nel doppio maschile 60/65 splendida medaglia d’oro, è la terza consecutiva, per Antonino La Torre e Fatai Adeyemo (Sportenjoy-C.I.A.T.T. Prato). Erano accreditati con la testa di serie n. 1 e non hanno fallito l’appuntamento con il successo.

Nei quarti di finale in tre rapidi set, per 11-6/11-4/11-3, i vincitori del titolo si sono sbarazzati di Emanuele Spagni e Nicola Forte (T.T. Eureka-Giovanni Castello) e in semifinale in quattro set, con il punteggio di 9-11/11-5/11-6/11-8, hanno avuto ragione di Walter Regis e Franco Gatti (King Pong-Antoniana T.T. Pescara). In finale il tandem delle “meraviglie” formato dalla garanzia targata Adeyemo e da un pimpante La Torre, presentatosi in condizioni di forma smaglianti, si è imposto sullo stesso duo della scorsa edizione, composto da Alberico Gualfetti e Francesco Cosci (T.T. Firenze-Lib. T.T. Siena), che hanno lottato con grande generosità, ma hanno dovuto soccombere per 11-7/13-11/11-9.

Una medaglia d’oro è arrivata nel doppio maschile 75/80 da Ermenegildo Mollica e Roberto Garretto (T.T. Robur Noto “C. Iacono” -Lib. L. Sturzo Caltagirone).

Nella passata edizione dei campionati il tandem siciliano aveva raggiunto i quarti di finale, fermato ai piedi del podio da Paolo Bonardi e Alberto Pelizzola (T.T. Urania-Milano Sport T.T.): quest’anno una splendida rivincita visto che, in finale, sono stati proprio gli stessi avversari a capitolare in quattro parziali per 11-9/7-11/11-9/11-4, davanti al duo siciliano apparso quanto mai determinato e concentrato. Prima di raggiungere l’ultimo atto, Mollica e Garretto, evidenziando una netta superiorità sugli altri tandem partecipanti, si sono sbarazzati nei quarti di finale, in tre set per 11-2/11-3/14-12, di Pietro Turello e Claudio Baiocchi (C.R.D.C. Torino-T.T. Enjoy) e, nel penultimo turno, di Alberto Nazzari e Giuliano Bressan (T.T. Urania-T.T. Silver Living), arresisi in tre parziali per 11-4/11-5/11-5.

Salgono sul gradino più alto del podio Michele Giardina e Sonja Milic (Lib. Zaccagnini-Krozek Kras) nel doppio misto 65/70.

Il prestigioso risultato ottenuto la dice lunga sulla competitività dell’indomito Giardina, ben supportato dalla validissima atleta del Krozek Kras. Giardina e Milic, teste di serie n. 2, hanno eliminato nei primi otto, in tre game per 11-9/11-9/11-4, Alessio Sardelli e Francesca Marcone (Il Circolo Prato 2010-T.T. Urania) e nel penultimo turno, sempre in tre parziali, si sono liberati per 11-7/16-14/11-9 di Roberto Tessari e Susanna Caimi (Nerviano T.T.-T.T. Saronno); in finale, contro Rosario Troilo e Giulia Sobrero (Giovanni Castello-C.R.D.C. Torino), n. 1 della categoria, Giardina e Milic hanno sfoderato una partita convincente, riuscendo a domare gli insidiosi avversari su cui si sono imposti per 11-6/11-9/11-4.

Nel doppio maschile 70/75 Michele Giardina e Michele Tangorra (Lib. Zaccagnini-T.T. Ennio Cristofaro) rispettando pienamente il pronostico che li vedeva favoriti, hanno conquistato la medaglia d’oro.

Nei quarti di finale Giuseppe Rovelli e Stefano Mortola (T.T. Aquile Azzurre Milano) si sono rivelati avversari assai ostici per la coppia vincente: ma dopo essere passati in vantaggio per 11-7 nel primo set, gli atleti delle Aquile Azzurre Milano hanno ceduto le armi, perdendo i successivi tre game per 20-18/11-9/11-5. Nel penultimo atto Giardina e Tangorra hanno superato per 11-8/7-11/11-8/11-3 Sergio Roncelli ed Eduard Zakaryan (T.T. Stella del Sud-Guardiagrele) e, in finale, il bravissimo tandem ha eliminato Enrico e Alberto Macerata (T.T. Vita) con il punteggio di 11-6/11-7/11-9. 

Marcello Arcigli (Pongistica Messina) nel sing. m. 50/60 è salito ancora una volta sul podio, confermando la terza piazza dello scorso anno.

Il bravo e grintoso atleta della Pongistica Messina, testa di serie n. 5, dimostrando un’invidiabile condizione fisica, negli ottavi ha sconfitto in cinque parziali per 11-3/7-11/8-11/11-5/11-6 Sergio Curarati (T.T. Ferrara) e, nei quarti, ancora in cinque game per 11-4/7-11/7-11/11-9/12-10, Fausto Mazzocco (Pulcini Cascina T.T.). Nel penultimo atto, la sua corsa verso la conquista della medaglia dal colore più pregiato è stata stoppata dalla testa di serie n. 2 Fabio Mantegazza (Milano Sport) che, dopo aver perso i primi due set per 11-6/11-9, è riuscito a ribaltare la situazione vincendo i successivi tre parziali per 11-8/12-10/11-7.

Nel sing. m. 75/80 due sigilli di grande rilievo siglati da Ermenegildo Mollica (T.T. Robur Noto “C. Iacono”) e Roberto Garretto (Lib. L. Sturzo Caltagirone), che salgono per la seconda volta sul podio conquistando, rispettivamente, la medaglia d’argento e di bronzo.

L’atleta del T.T. Robur “C. Iacono”, testa di serie n. 3, nei primi sedici si afferma in quattro parziali per 11-8/7-11/11-9/11-6 su Sergio Roncelli (T.T. Stella del Sud) e, nei quarti, strapazza letteralmente Mario Agarinis (Rangers San Rocco), che viene superato per 11-7/11-3/11-2; in semifinale è Maurizio Piccinini (T.T. Villa D’Oro Modena) ad arrendersi in quattro parziali a Mollica che, con il suo gioco davvero particolare, ha la meglio per 15-13/11-9/5-11/11-6. In finale l’atleta del T.T. Robur “C. Iacono” viene bloccato per 11-8/11-5/12-10 da Paolo Bonardi (T.T. Urania). 

Garretto, n. 1 della categoria, dopo il bye iniziale ha ragione in cinque set per 11-9/7-11/8-11/11-3/11-1 di Alberto Nazzari (T.T. Urania), ma il grintoso atleta siciliano viene fermato in semifinale da Bonardi, il giustiziere di Mollica, in quattro set per 6-11/11-8/11-6/13-11.

Questi gli altri piazzamenti di rilievo...

Quarti di finale:

-nel sing. m. 60/65 per il grintosissimo atleta dello Sportenjoy Giuseppe Bono: nei sedicesimi Bono si libera di Marco Ehmer (Milano Sport) e negli ottavi di Carlo Castelvetro (Everping): è Gianluca Alunni (T.T. Amicis Altotevere) a sbarrargli la strada per il podio;

-nel sing. m. 65/70 per Antonino La Torre (Sportenjoy): è stato buono il suo percorso visto che, nella fase eliminatoria, l’atleta dello Sportenjoy sconfigge dapprima Gabriele Carà (Everping), poi Antonio Di Silvio (T.T. Maccheroni) e viene battuto da Marcello Cicchitti (Milano Sport);

-nel sing. m. 70/75 Michele Giardina (Lib. Zaccagnini), testa di serie n. 3, negli ottavi si è imposto su Giuseppe Cornarino (A.V.I.S. Isola), ma nel turno successivo viene fermato da Alberto Macerata (T.T. Vita);

-nel doppio m. 50/60 Marcello Arcigli e Benedetto Moltisanti (Pongistica Messina-T.T. Vittoria) dopo aver eliminato Marco Russo e Luigi Massa (Stella del Sud-T.T. Torre del Greco) e, successivamente, Massimo Mottola e Ugo Di Francesco (T.T. Maccheroni-Giovanni Castello) subiscono l’alt ad opera di Alessandro Bisi e Luca Cossia (Il Circolo Prato 2010).

Gli ottavi di finale sono stati raggiunti:

-nel doppio maschile 65/70 da Lando Volpe e Giuseppe Culotta (T.T. Mazzola-Pol. Villafrati): dopo aver battuto nei sedicesimi Sergio Savogin e Renato Fossati (G.S. Villa Guardia), sono stati stoppati da Rosario Troilo e Gianfranco Dell’Omo (Giovanni Castello-T.T. Ennio Cristofaro) che poi si sono aggiudicati il titolo.

Si fermano ai sedicesimi:

-nel sing. m. 65/70 Lando Volpe (T.T. Mazzola) ad opera di Mauro Sanguineti (T.T. Segesta Nova) e nel sing. m. 50/60 Benedetto Moltisanti (T.T. Vittoria), sconfitto da Andrea Morante (Invicta Pace Grosseto).

Nella giornata conclusiva dei campionati italiani si è disputata la finale Master di serie C maschile alla quale hanno preso parte 23 società. A rappresentare la Sicilia il Circolo Etneo (Alessandro Sanfilippo, Gianrosario Valenti, Alessio Gaetano Grimaldi) che ha fatto una buona figura conquistando i quarti di finale.

Inserita nel girone insieme al T.T. Lib. Capua, al T.T. Otranto e all’Osma Marsciano, la società del presidente Pierpaolo Liberto ha vinto con il T.T. Otranto per 3-0 (con punti di Sanfilippo e Grimaldi nei singolari e di Valenti e Sanfilippo nel doppio) e con l’Osma Marsciano per 3-2 (con successi di Sanfilippo e Valenti nei singolari e degli stessi atleti nel doppio). Il Circolo Etneo ha la peggio con la Lib. Capua per 3-1 (l’unico punto per la squadra siciliana è realizzato da Sanfilippo). Grazie al secondo posto ottenuto nel girone alle spalle della Lib. Capua, il Circolo Etneo si è qualificato per gli ottavi, riuscendo ad approdare ai quarti di finale in virtù della vittoria per 3-1 sul T.T. Fiumicello (due punti di Sanfilippo nei singolari e un successo di quest’ultimo in tandem con Valenti). L’accesso al podio è stato vietato dalla società Area 172 che è riuscita a prevalere sul Circolo Etneo per 3-1 (l’unico punto realizzato dal doppio Sanfilippo-Valenti).

 

Era doveroso fare una breve carrellata con i medagliati che, come ovvio, sprizzano felicità da tutti i pori.

«Mi ero allenato con grande scrupolo nell’ultimo periodo e capivo di avere più fiato -dice Mollica-; proprio per questo le sensazioni erano buone e confidavo tanto di ottenere buoni risultati. Nutro un po’ di rammarico, non lo nego, per il secondo posto in singolare: ho affrontato Bonardi in condizioni di assoluta stanchezza, non tanto dal punto di vista fisico, ma mentale per la mancanza di concentrazione, componente fondamentale che mi ha accompagnato per tutto l’arco del campionato. Il singolare si è rivelato un vero e proprio tour de force, perché la maggior parte dei giocatori si è presentata con gomme puntinate che usavano benissimo rimettendo tutto in campo. Con Bonardi non sono riuscito a trovare le giuste contromisure: insomma la medaglia d’argento conquistata è stata davvero sofferta. Sul successo in doppio, graditissimo, non facevo tanto affidamento: un eventuale insuccesso in tale specialità non dipende esclusivamente dalle proprie defaillance ma anche da quelle del compagno. In definitiva si devono concatenare tante condizioni favorevoli e sperare che entrambi gli atleti giochino al meglio e così è stato. Con Roberto riusciamo a fornire buone prestazioni: pur appartenendo a società diverse conosciamo a meraviglia il nostro gioco e ci supportiamo a vicenda».

«Il mio proposito era quello di “combinare” qualcosa di buono anche quest’anno e credo di essere riuscito nell’intento -afferma Garretto-. Nella passata edizione avevo conquistato la medaglia d’argento in singolare e ora sono salito sul terzo gradino del podio; ma nel doppio, insieme a Gildo, non eravamo andati oltre i quarti di finale: invece, quest’anno siamo riusciti a vincere la medaglia d’oro, ottenendo un risultato forse anche al di sopra delle nostre aspettative. Per quanto concerne il singolare, contro Bonardi ho perso in quattro set, ma la sfortuna mi ha voltato le spalle: non è facile in ogni set inseguire l'avversario per rimontare 4-5 punti che sistematicamente sono stati conquistati fortunosamente (spigolini e retine), ma lo sport è fatto anche di questo e me ne devo fare una ragione. Devo però dare atto che Bonardi ha dimostrato molta sportività e non ha certo colpe se la fortuna è stata dalla sua parte. Indipendentemente da queste considerazioni, il bilancio di questi campionati italiani non può che essere positivo».

Il nome di Giardina ai campionati italiani è sinonimo di “garanzia podio”, visto che in ogni edizione assurge a protagonista.

«L’anno scorso ero rimasto deluso per aver rimediato solo una medaglia di bronzo nel doppio misto: in questa edizione dei campionati italiani le cose sono andate decisamente meglio -precisa Giardina-. Nel doppio misto con la Milic sono ora 13 i podi conquistati e mi sembra un buon bottino: Sonja si è presentata in ottime condizioni di forma ed è stato tutto più facile. In semifinale abbiamo superato lo stesso tandem che ci aveva precluso la finale per il 1°-2° posto lo scorso anno e, in finale, siamo stati sempre concentrati e abbiamo colto nel segno. Nel doppio maschile con Tangorra ho conquistato la settima medaglia ed è sempre una grossa soddisfazione salire sul podio: è grande l’emozione che si prova e i risultati di rilievo, oltre alla passione che rimane immutata, ti danno la forza di continuare. Anche in singolare è andata meglio rispetto allo scorso anno, quando sono stato eliminato negli ottavi: ho raggiunto i quarti di finale e posso ritenermi soddisfatto. Ora un breve riposo (ma solo dal punto di vista fisico, perché mentalmente lavoro sempre…) in attesa dei campionati italiani di quarta categoria».

«Sono arrivato in buona forma a questa edizione dei campionati -sostiene La Torre - ed è sicuramente una bella soddisfazione aggiudicarsi per la terza volta il titolo nel doppio con Adeyemo: è un “triplete” che mi riempie di grande gioia. Indubbiamente il fatto di giocare con Fatai rende la… vita più facile: io faccio del mio meglio sforzandomi di metterlo nelle condizioni ideali di “tirare” per chiudere il punto. È una grossa responsabilità giocare con un campione del suo calibro: devi stare sempre concentrato cercando di sbagliare il meno possibile. Comunque siamo un tandem bene assortito e con Cosci e Gualfetti, gli stessi finalisti della passata edizione, è andata ancora meglio dello scorso anno. In singolare ho raggiunto i quarti di finale (nella passata edizione mi ero fermato agli ottavi): sono convinto che, se fossi riuscito a vincere il terzo set con Cicchitti, avrei potuto riaprire la partita: ma va bene così».

«Purtroppo resta l’amaro in bocca -precisa Arcigli-. Con Mantegazza vincevo 2-0 e conducevo per 9-5 nel terzo set: poteva essere la volta buona. Però penso di essermi presentato in condizioni fisiche ottimali e, sinceramente, non mi sento di recriminare: tutti gli incontri che ho disputato si sono conclusi al quinto set. Praticamente nel singolo e nel doppio con Moltisanti, anche lì sfortunati perché eravamo sul punto di entrare a medaglia (vincevamo 2-0 e 10-8 nel terzo game), ho giocato 37 set: perciò se prima mi è andata bene, non posso certo recriminare. Peccato: è la quarta volta che raggiungo la semifinale ed è la terza volta che vengo stoppato da Mantegazza, che ha poi vinto il titolo».

(Mario Lo Presti)

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